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The Fragile

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Messaggio Da Staff Master Gio Mag 03, 2018 10:33 pm

Il giovane rimane in piedi di fronte alla scrivania. Dietro ad essa, il Presidente è chino su una pila di documenti che, giorno dopo giorno, si accumulano.

“Si, lo so benissimo che dovremmo aprire presto la campagna elettorale. Informate il Segretario agli Affari Interni d’iniziare a raccogliere le candidature ed a riferirmi sui partiti che si presenteranno.”

Il ragazzo guarda Roland un pochino sbigottito.

“Veramente Presidente le avevo chiesto di firmare il documento di trasferimento degli Skall, come da lei promesso, nei territori a loro assegnati sul confine Nord.”

Roland alza un sopraciglio, guarda il foglio e sospira.

“Giusto, avete fatto sgomberare la popolazione tra Priest Lake e Bonners Ferry? Non vorrei incidenti sgradevoli.”

Corduroy annuisce.

“Certo Presidente, abbiamo provveduto. Un  centinaio d’unità dell’Esercito Libero si occuperanno di creare un cordone di sicurezza, a più di 80 miglia dall’insediamento degli Skall che abbiamo predisposto sul Priest Lake. Giusto per evitare problemi come suggeritole dal Segretario alla Difesa.”

Roland dondola la testa per esprimere una certa soddisfazione.

“Quanta efficienza, direi che siamo a posto. Potete iniziare il trasferimento, direi che ci vorrà almeno una settimana.”

Corduroy ha un’espressione di forte imbarazzo.

“Ehm, Signor Presidente, veramente il trasferimento è avvenuto settimana scorsa senza problemi. Lei stesso aveva firmato il provvedimento. Questo è solo il documento di ratifica.”

Roland si gira verso il suo interlocutore.

“Veramente?! Inizio a perdere colpi a forza di dormire massimo quattro ore a notte. Forse dovrei prendermi una vacanza. Era tutto più semplice un tempo.”

Il giovane prende il foglio appena firmato dal Presidente.

“Capisco Signore. Però, a parte lei, chi potrebbe prendersi questi oneri?”

Roland annuisce.

“Vero, se non ci fossi io chissà chi si siederebbe dietro questa scrivania. Vedremo a dicembre come andranno le elezioni.”

“Bhe, stando ai sondaggi pre campagna elettorale lei sembra in netto vantaggio.”

Urania, primi di maggio 2118

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Messaggio Da Staff Master Sab Mag 05, 2018 11:50 pm

"E come fate ad avere quest'informazione, Signor ehm... Relsi?"
Il Presidente guarda l'uomo con fare dubbioso, alle sue spalle ci sono i due Colonnelli.
"Diacono Relsi."
L'uomo puntualizza con una certa secchezza nella voce.
"Si era parlato di collaborazione, all'Abbazia, ed il Diacono ha deciso di muovere il primo passo verso di voi."
"Quindi?!"
La voce di Jelly non nega una certa impazienza.
"Quindi. Gli uomini che il Diacono ha infiltrato alla corte di re Sifrid parlano di una spedizione verso il Centro...-"
Roland sgrana gli occhi stanchi.
"... verso i nuovi territori degli Skal. L'ordine pare sia sterminare. Sono partiti la settimana scorsa."
Jelly sbuffa, Monroe rimane impassibile.
"Era un operazione di una certa discrezione. Adesso ce lo dite?"
Relsi ignora il Presidente e continua a parlare.
"Non stanno facendo strade conosciute, nè comode... anzi. Stanno prendendo una serie di vie di montagna e si stanno fermando in posti inconsueti. Abbiamo un'informazione che potrebbe esservi più di tutte fondamentale però: indicativamente tra due settimane dovrebbero arrivare in questo punto, dove si fermeranno per rifocillarsi e riposare, prima di continuare."
Mentre parla indica un punto sulla mappa.
"Potrebbe essere l'occasione giusta per avere le prove che ci servono su Sigfrid e cementare il rapporto con Bjorn ed i suoi, Presidente..."
Roland annuisce, gli occhi gli si illuminano di una nuova luce.
"Avvisate i ragazzi. Una settimana alla partenza."

Urania, 5 maggio 2118

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Messaggio Da Staff Master Dom Mag 06, 2018 3:29 pm

Thurisaz.
3.
Mannaz.
Perth
0.

Persa.
Perso.
Entrambi.
Dagaz
1.

L’Istinto di Sopravvivenza inciso sulla fronte.
Laguz
Uruz
Perth
1

Sono numeri? O sono rune?
Non importa.  
Labbra che si muovono e vanno a ripetere cinque rune: Ansuz Isa Uruz Teiwaz Othila.
Inganno che sorride, Beffa che ti strizza l’occhio. Lacrima che riga il viso.
Cos’è Reale?



Sogno comune a tutti i fedeli di Loki

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Messaggio Da Staff Master Dom Mag 06, 2018 8:28 pm

Bruciava.
Quella che era stata una delle meraviglie del mondo pre - Brillamento, stava bruciando.
Le fiamme lambivano le guglie ed i picchi, i gargoyle che osservavano da centinaia di anni la città immobili sembravano muoversi tra i lapilli.
Dalla Cattedrale uscì una donna apparentemente incurante dell'incendio e concentrata a guardarsi le mani. Si riscosse solo dopo qualche minuto e allora un' espressione di terrore comparve sul suo viso.
Cadde bocconi sulla strada dissestata, aprendo la bocca in un urlo silente.
Rimase lì per tutta la notte, a piangere e a provare ad urlare, mentre sentiva le fiamme lambire il suo corpo.
Quando venne l'alba, la donna si calmò. Non aveva alcun segno addosso, alcuna cicatrice, alcuna imperfezione, tranne le lacrime che scendevano copiose sul viso.
Solo due parole riuscì a pronunciare tra i singhiozzi.
"Isaiah... perché..."

Cattedrale di Notre Dame de Paris.
Parigi, 7 maggio 2118.
Sogno comune a tutti coloro che sono stati all'Abbazia Nera.

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Messaggio Da Staff Master Lun Mag 07, 2018 9:56 pm

Siamo ormai schierati, il tempo si sta avvicinando. Non manca molto al canto dei tre galli, che segnerà l’inizio e la fine di tutto – come il nostro Signore desidera.
Un basso ringhio si inizia ad udire da un angolo buio della larga sala.
Lo sciamano lo ignora, continuando il suo monologo.
I fratelli si aggrediranno e alla morte giungeranno, tradiranno i cugini ed i vincoli di stirpe… Non è forse vero, bestia?”
Lo sciamano si dirige verso la fonte del ringhio.
Bestia mia, essere maledetto, non è forse vero? Neppure un uomo un altro ne risparmierà... Oh, ma tu non sei un uomo. Non è vero?
La creatura ringhia più forte.
Lo sciamano si alza e gli molla un sonoro schiaffo, che lo fa guaire e ritornare nel suo angolo buio.
Tempo di asce, tempo di spade, s'infrangeranno scudi. Tempo di venti, tempo di lupi, prima che il mondo crolli.



Corte di Sigfrid, prima metà di maggio 2118

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Messaggio Da Staff Master Mar Mag 08, 2018 9:18 pm

Di noi undici in tre sono spariti nell’ultima settimana. Uno di noi è andato ad eseguire la Volontà dell’Ingannatore.
Marie legge concentrata un foglietto ricoperto da rune.
Io penso che si tratti di una Porta. Tanti sono i sogni che i fedeli dell’Ingannatore hanno ricevuto, tante le richieste d’aiuto.
Il paziente Wright entra nella stanza, seguito a pochi passi da una donna.
Quando è arrivato questo?
La scorsa settimana, Signorina. Quando voi eravate via.
Marie annuisce, poco convinta.
Eppure io non la sento questa porta...
Guarda distrattamente il disegno stilizzato di una mappa con una grossa X, sul retro del foglietto, prima di girarsi di scatto verso la donna.
Phoebe, volevi una missione?




Chroma, prima metà di maggio 2118.

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Messaggio Da Staff Master Mer Mag 09, 2018 10:17 am

Sebbene maggio fosse appena iniziato St. Louis era già rovente. L'asfalto rilasciava il calore accumulato durante le ore di sole, trasformando le poche folate serali in schiaffi brucianti.
Brian chiuse dietro di se la porta della sala, spostò il tappeto e aprì la piccola botola. Appoggiato alla terra nuda, accanto alle travi che ancoravano la casa al suolo, ronzava piano un frighetto. Lo aprì e si scolò un litro di limonata talmente gelida da ferirgli i denti.
Poi, ovviamente, prese a sudare in modo copioso.
Mentre con un fazzoletto tentava di limitare l'esondazione causata dalle ghiandole sudoripare, Brian si ritrovò a fissare la divisa da tenente che teneva nascosta accanto alla piccola ghiacciaia. Sotto la plastica protettiva si poteva leggere ancora chiaramente il suo cognome, inciso sotto lo stemma di Sua Grazia Alleister III, sulla targhetta di metallo appuntata alla giacca. Il taglio di quel completo aveva sempre graziato le sue forme morbide; ricordava l'ora passata dal sarto quando era stato promosso in grado, ma anche il dramma dei pomeriggi estivi nei quali gli pareva di indossare una prigione di stoffa.
Se il presidente Roland avesse introdotto le uniformi con le maniche corte, il prossimo inverno l'avrebbe certamente votato.


Urania.
Prima metà di maggio, 2118.

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Messaggio Da Staff Master Gio Mag 10, 2018 12:14 am

Non lo so, non sono convinta.
I due Colonnelli guardano una mappa, entrambi si reggono la testa.
Sono rinchiusi nella stanza Ufficiali ormai da ore: il posacenere colmo e le varie bottiglie vuote ne fanno da prova.
Allora. Il Confine in nostro possesso verso il Nord è di una cinquantina di km circa. Il resto non è sotto la nostra giurisdizione. Per arrivare all’accampamento possono passare da queste quattro vie.
Ma se noi siamo qui, Monroe” la ragazza poggia un tappo di birra su un punto a Nord r=#6600FF]non possiamo difendere anche qui.[/color]” sposta il tappo sul Priest Lake.
Monroe sospira.
E soprattutto, se loro evitano noi qui...
Monroe tira un secondo sospiro.
Potremmo dividere l’Emidees.
Questa volta è Jelly a sospirare.
Si, ci stavo pensando anche io. Se schieriamo metà del Plotone a difesa dell’accampamento, insieme ad altre milizie, in caso butti davvero di merda potremmo comunque mettere tutti in salvo. Inoltre...
Prende un pennarello rosso e disegna una X sulla mappa.
Se noi ci prendiamo un paio di milizie dell’Esercito Libero, così magari imparano a lavorare, possiamo minare qui.
Un’altra X segue la prima.
Qui.
Una terza X si va ad aggiungere.
Qui.
Ed infine una quarta X va a concludere.
E qui. Distruggiamo tre vie di accesso su quattro e presidiamo la quarta. La teniamo minata, così se dovesse buttare male potremmo farvi scappare e poi far crollare tutto.
E affidiamo una milizia a voi, mentre una la mettiamo a presidiare il confine con il Centro-Est ed un paio le mettiamo a difendere l'accampamento...
E che chiunque ci sia lassù ce la mandi buona...

Urania, Stanza Ufficiali. 10 maggio 2118.

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Messaggio Da Staff Master Ven Mag 11, 2018 10:39 pm

Sera, il sole è già sparito dietro l’orizzonte ma il chiarore tipico di questa stagione illumina il paesaggio. Si intravedono le prime luci alle finestre di un piccolo bar poco fuori dal paese.
All’interno, poca gente. Giusto tre avventori abituali che bevono una birra al tavolo fumando una sigaretta. Un uomo, appena entrato, appende la logora giacca di pelle ad un attaccapanni e si dirige al bancone.
“Una birra media, grazie”
Il barista, un uomo alto e con le spalle larghe, annuisce e va a riempirne un lungo bicchiere.
L’uomo si guarda attorno. Come in ogni bar, ci sono varie cose appese ai muri: foto, ricordi e via discorrendo. Una foto in particolare lo colpisce. Ritrae un gruppo di militari in posa, con il classico saluto dei plotoni scelti della Tiranna. In questa parte del paese non è desueto vedere cose simili, ma una faccia tra quelle presenti attira la sua attenzione. Un uomo con una lunga barba, di mezza età, dei corpi medici, dalla sua uniforme.
In quel momento il barista gli poggia uno schiumoso boccale davanti. Sul vetro campeggia la scritta Bitburger.
“Addirittura, questa si che è una sorpresa”
Il barista risponde sorridendo.
“Ovviamente. In questa parte del paese ci trattiamo ancora bene. La civiltà è rimasta al suo posto”
In risposta al commento, dal tavolo retrostante si sente l’approvazione
“La migliore birra l’abbiamo ancora noi!” e segue un brindisi cordiale.
L’uomo si gira, con il boccale in mano
“Ben detto! Alla nostra!”
Dopo una bevuta l’uomo si pulisce i baffi e chiede
“Di dove siete voi?”
“New Chicago, forze speciali”
Lo sguardo di tutti loro è molto fiero.
“I miei sono di New Chicago!”
Risponde l’uomo alzandosi e avvicinandosi al tavolo.
“Ma dai, come fanno di cognome? Siediti che brindiamo!”
L’uomo si siede al tavolo e alza il bicchiere con loro.
“Ah, non ne avevano uno. Gli è stato portato via dagli uomini della Tiranna, assieme alla casa, agli averi e alla vita”
Al suono di Tiranna le risate cessano nervosamente, lasciando il posto ad un nervosismo palpabile. Perfino il brindisi è rallentato, come la bevuta.
L’unico che sorride è l’ultimo che si è seduto, mentre con lo sguardo passa tutti i presenti al tavolo.
Quindi, appoggia il bicchiere e con molta calma, scopre il braccio sinistro dove è assai visibile un tatuaggio con 7 cifre. Con un gesto rapidissimo, l’uomo alla sua destra estrae un pugnale e tenta di colpire il braccio appoggiato sul tavolo ma a pochi centimetri viene fermato da una stretta poderosa, mentre l’arma gli viene strappata di mano. L’uomo osserva la lama lucida, con il tradizionale fregio di Alleister III.
“Bello, vediamo se lavora bene”
Quindi lo pianta nel braccio del malcapitato, affondando nel legno del tavolo.
Tra le urla, il barista esce da dietro il bancone con una pistola, mentre gli altri due si alzano, sfoderandone a loro volta due. L’uomo si alza lentamente, alzando la mano destra verso il più lontano dei due quindi, con uno schiocco di dita, quello prende fuoco, In preda al panico si getta a terra rotolandosi.
Inorridito dalla scena, l’ultimo uomo al tavolo indietreggia mentre il barista scatta alle spalle del primo uomo puntandogli la pistola alla tempia.
Poi, senza motivo apparente, volge la pistola all’altro uomo e spara un colpo a bruciapelo, uccidendolo.
Sgomento, esita un attimo fatale prima di venire pugnalato al petto e cadere a terra con un tonfo sordo.
L’uomo si rimette a sedere e finisce la sua birra, mentre di fianco l’ultimo uomo vivo lo guarda terrorizzato.
“Ma tu...che cosa sei?!”
“Zitto, stronzo”
Con una mano gli strappa la medaglietta dal collo,
“...unità 731. Serve sapere altro?”
“Noi...eseguivamo solo degli ordini”
“E allora il frutto del vostro lavoro vi ringrazia. Sono il mostro che volevate”
Quindi estrae il pugnale dal suo polso e glielo lo pianta nel collo.
Zona del Centro ancora fedele ad Alleister, 11 maggio 2118

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Messaggio Da Staff Master Sab Mag 12, 2018 5:49 pm

La ragazza si guarda intorno, con fare perplesso.
Che posto di merda.” borbotta tra se e se.
Con passo calcolatamente lento entra nella struttura, seguendo la brutta sensazione che via via si fa più forte.
Quando entra nella stanza sgrana gli occhi chiari, il libro le cade dalle mani.
E questo che cazzo è?
Ignorando la sensazione di nausea e l’emicrania che via via aumenta, Phoebe si siede per terra ed inizia a scrivere una frase su un bigliettino.
Alla terza parola cade bocconi: non riesce a respirare, non riesce ad urlare, non riesce a scappare.

Una tempesta che non arriva mai.

Sgrana gli occhi, cercando una via di uscita.

Dei fulmini che non colpiscono il suolo.

Il sangue inizia a scorrerle dal naso, lungo il viso.

Una finestra rotta.

Dagli occhi due rivoli di sangue si fanno strada sulla pelle candida.

Un uomo con un serpente che gli si stringe sul collo, ma che non lo strangola.

La morsa sul collo si intensifica, Phoebe tossisce un grumo di sangue pregno di parole.

Una mano guantata si tende verso di lei.

In uno spasmo, la ragazza agguanta il libro che le era caduto pocanzi e trova rifugio.

Ed è silenzio. Ed è nulla.

Un punto imprecisato in quello che era il British Columbia, 12 maggio 2118.

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Messaggio Da Staff Master Dom Mag 13, 2018 7:32 pm

È una giornata dove il cielo ha preso il colore della sua anima: nera, senza possibilità di altre sfumature. Un cielo che promette tempesta, che però tarda ad arrivare. Un nero che assorbe gli altri colori, stingendoli.
Un passo davanti, poi uno laterale. Un passo indietro, poi uno laterale. Un braccio in avanti, mentre l’altro rimane attaccato al corpo.
La schiena si piega a seguire il braccio, in una danza su una musica che non esiste.
La figura torna in piedi mentre sposta indietro un piede e… cade, nel frastuono delle catene.
Dall’angolo opposto della stanza, una donna fuma ed osserva. Quando la figura cade, fa per uscire dalla stanza, ma si blocca davanti ad uno specchio. Con dita scavate si tira la pelle del volto ricoperta di rughe, che nemmeno il trucco riesce a mascherare. Osserva le molte macchie che si sono andate a formare. Guarda un viso che pensava che non avrebbe mai visto, il viso che mostra la sua vera età.
Con uno sguardo di odio si gira verso la figura, intenta a rialzarsi.
Ti odio.
Esce, sicura sui tacchi a spillo, sbattendosi la porta alle spalle.

Maggio 2118, un punto non ben precisato del Continente Americano.

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Messaggio Da Staff Master Mar Mag 15, 2018 10:36 pm

Me ne serve ancora...
La donna è china su una barella, i lunghi capelli nascondono il viso di un uomo che dal pallore e dal sangue che gli imbratta il viso sembra morto.
Non la trovo!
Una ragazzina cerca in maniera convulsa in diversi barattoli
Cerca meglio.
Non la trovo, Martha! Non la trovo!
La donna si alza e si mette una ciocca di capelli brizzolati dietro all’orecchio, mentre si china a raccogliere un seme giallo.
Ecco.
Con un occhiata materna, Martha si infila il seme in bocca e ritorna al paziente, dopo qualche momento  prende con due dita la poltiglia, apre la bocca del cadavere e gleila infila tra le labbra.
Sorridendo sotto la pelle bruciata dal sole, la donna si rialza. La ragazzina sta piangendo.
Siamo circondati, Martha. Le erbe stanno finendo e quegli esseri sono sempre di più, e noi sempre di men-” la frase si perde tra i singhiozzi
La donna si inginocchia alla sua altezza e le asciuga una lacrima.
Siamo tosti, Grace. Sai cosa si dice delle erbe cattive?
La ragazzina sorride
Che non puoi estirparle...
Martha la abbraccia.
Esatto. E noi siamo le erbe più cattive che ci siano. E poi, la Loggia ci darà una mano. Scommetto che lo sta già facendo.

Salvation, prima metà di maggio

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Messaggio Da Staff Master Mer Mag 16, 2018 9:25 pm

I colpi erano continuati per tutta la notte. Ritmici. Pesanti. Incessanti.
Il portone in metallo si era via via incurvato verso l'interno, macchiandosi abbondantemente del sangue dell'uomo che continuava a colpirlo. Se di uomo si poteva parlare.
Ma non aveva ancora ceduto.
Nella radura antistante giacevano a terra diversi uomini e donne con pitture e rune del Nord. Alcuni erano storditi, alcuni feriti, altri morti. Tutti comunque privi di coscienza.
La luna e le stelle stavano lasciando il campo al sole e alla nuova giornata.
Ancora qualche colpo e il portone finalmente rovina a terra.
L'uomo osserva le nocche della mano. Le ossa sono visibili dove la pelle, i muscoli e i tendini sono stati abrasi. Con velocità straordinaria però i tessuti ricrescono, le ferite rimarginano e la mano torna perfetta.
L'uomo sposta lo sguardo nell'oscurità davanti a sè. Muove qualche passo all'interno e attende finchè gli occhi si adattano. Poco oltre l'ingresso giace un importante strato di polvere.
"Bene, nessuno entrava qui dentro da un bel pò. Ora vediamo a cosa stavate facendo la guardia".
Si toglie il mantello e l'armatura di cuoio e li poggia di fianco al portone, insieme alla spada. Poi, a passo lento, si inoltra nella struttura ...

... Dopo diverse ore ha concluso la perlustrazione del luogo. L'unica cosa interessante sono diversi tubi cilindrici di qualche metro d'altezza con un'estremità appuntita, contenuti in delle camere prima sigillate e a tenuta. Con uno scarso spirito di autoconservazione inizia a farne a pezzi uno per scoprirne il contenuto. Dalla parte inferiore ne esce un liquido oleoso con un odore simile a quello che viene utilizzato per i veicoli utilizzati dalla gente del Centro. "Del carburante ...".
Dalla parte centrale/superiore estrae un sacco di fili e componenti di qualche genere. "Cavi elettrici ...".
Dalla parte centrale, infine estrae un cilindro più piccolo con uno strano simbolo disegnato sopra: un triangolo nero che racchiude tre pale o eliche nere con un puntino centrale su sfondo giallo. Mentre lo tiene in mano, percepisce un forte calore estendersi da quell'oggetto e risalire il braccio. Lo appoggia a terra ed esce dalla stanza. Osserva la sua mano che sembra essere stata posta sopra una fiamma viva. I tessuti cominciano a rimarginare anche se molto più lentamente rispetto a quanto era avvenuto all'ingresso della struttura.
Osserva da dietro una lastra di vetro, la stanza con il missile fatto a pezzi. "Era questo che stavi cercando?" Perfino da quella distanza riesce a sentire il calore che il suo corpo sta assorbendo e la guarigione che rimane perennemente attiva.
"Decisamente poco onorevole come arma ..." Si dirige verso una delle stanze viste in precedenza. Recupera una delle casse metalliche viste in precedenza, con lo stesso simbolo disegnato sopra. Sembra decisamente più pesante di una comune scatola in metallo, tuttavia la solleva con facilità. Raccoglie il cilindretto e lo sistema all'interno. Prosegue smontando tutti i grossi tubi cilindrici nelle altre camere e adagia tutti i cilindretti recuperati nella cassa che poi chiude.
Sigillata la cassa, il calore quasi svanisce.

Prima di lasciarsi alle spalle la struttura nella montagna lascia un ultimo segno del suo passaggio: una specie di freccia che punta verso l'alto simile alla runa che porta disegnata sulla fronte. La scava nella montagna con la sua spada e la dipinge con il sangue dei guerrieri che gli hanno sbarrato la strada.



Nord.
Maggio 2118.

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Messaggio Da Staff Master Gio Mag 17, 2018 4:29 pm

Con la fronte imperlata di sudore, Jack, carica la cassa su quel camioncino che sembra più prossimo alla rottamazione che altro. All’improvviso si blocca, la cassa ancora in mano, lo sguardo fisso su di un punto fermo all’orizzonte: sembra ascoltare qualcosa. Phibody, l’uomo smilzo con le lentiggini ed i capelli rossi, lo fissa incuriosito.
“Tutto bene Jack?”
L’omone sudato continua a fissare l’orizzonte.
“Si. Penso che mi licenzierò Phibody. Sento che me ne devo andare via.”
Lo smilzo lo guarda di stucco.
“Ed io come lo riporto questo catorcio a Candyland?! Se si rompe, sei l’unico in grado di ripararlo usando solo il fil di ferro.”
L’uomo appoggia la cassa al suolo.
“Non mi interessa Phibody. Io vado a Nord.”

Sud.
Primi di maggio, 2118.



***

La donna sta battendo a macchina le ultime righe dell’ennesima scartoffia uscita dall’ufficio presidenziale, quando alza la testa - improvvisamente - dal suo lavoro per guardare fuori dalla finestra. L’uomo in giacca e cravatta si avvicina alla scrivania con fare supponente.
“Signora Cuneo, stiamo guardando il panorama?! Forza che il Presidente aspetta questi documenti da mezz’ora!”
La donna di mezz’età non si volta nemmeno verso il capo ufficio.
“Mister Breth, penso che mi licenzierò. Sento che me ne devo andare.”
L’uomo rimane interdetto.
“Mi scusi prego?! Una segretaria della sua bravura e con una mente così allenata a ricordarsi tutto non può abbandonarci in un momento del genere , non mi dica che se l’è presa?!”
La donna si alza dalla sedia e si avvia verso l’uscita, senza prendere nemmeno la borsa.
“Non mi interessa Mister Breth. Io vado a Nord.”

Urania.
Primi di maggio 2118.



***

Il Predicatore sta accendendo le candele sull’altare.
Improvvisamente si ferma e guarda fuori.
Il Prescelto guarda l’altro uomo in piedi con in mano il fiammifero che pian piano si consuma nelle mani del vecchio.
“Padre Bethlemy tutto bene?! Avete una visione della Divinità?”
L’anziano continua a fissare la vetrata colorata e decorata con immagini apocalittiche del Brillamento e di persone avvolte tra le fiamme.
“Si. Frate Sebastian, penso che lascerò la congregazione. Sento che me ne devo andare via.”
Il Prescelto si gratta la punta del naso aquilino.
“Perché mai Padre? Siete rispettato da tutti qui. Chi ci curerà senza le vostre doti di taumaturgo?!”
Il Padre non si gira nemmeno, mentre percorre la navata.
“Non mi interessa Frate Sebastian. Io vado a Nord.”
Est.
Diocesi di New York.
Inizio maggio 2118.



***

Il capo dei Black Raiders sta frugando il cadavere del poveraccio che giace ai suoi piedi. Improvvisamente lascia cadere una paio di banconote appena sfilate dalla sua vittima e si fissa a guardare l’orizzonte.
Granny lo guarda, mentre finisce di tagliare la gola ad un mercenario non troppo bravo.
“Ehi Capo, tutto bene? Sei ferito?!”
L’uomo continua a guardare l’orizzonte, oltre le colline spoglie, senza girarsi verso il suo scagnozzo.
“No Granny. Penso che vi manderò a farvi fottere. Sento che me ne devo andare.”
Il predone strabuzza gli occhi.
“Ma che cazzo dici capo?! Come facciamo senza di te che sai centrare una mosca negli occhi a cento metri di distanza?!”
L’uomo dal lungo cappotto scavalca il cadavere e si incammina verso le colline.
“Non mi interessa Granny. Io vado a Nord.”
Ovest.
inizio maggio, 2118.



***

L’uomo medicina si ferma in mezzo al suo discorso e fissa l’orizzonte oltre la cima degli alberi: uno dei giovani della tribù che lo stava ascoltando lo guarda.
“Tutto bene Aquila che Piange? Com’è finita la caccia di Serpente Nel Fiume?
L’uomo non lo guarda, incurante del fumo del fuoco che gli arrossa gli occhi.
“Non lo ricordo Civetta Che Scalcia. Penso che abbandonerò il clan. Sento che me ne devo andare.”
Il giovane nord scatta in piedi.
“Come abbandonare il Clan? Come faremo senza il nostro Uomo Medicina?!”
L’uomo nemmeno si gira, mentre esce dalla capanna.
“Non mi interessa Civetta Che Scalcia. Io vado a sud.”
Un villaggio nel profondo Nord.
Inizi di maggio, 2118

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Messaggio Da Staff Master Gio Mag 17, 2018 9:21 pm

La donna si tolse un guanto di pizzo per prendere il calice di fronte a sé: ne annusò il contenuto, socchiuse gli occhi e ne bevve un sorso, infine posò il bicchiere.
Una goccia di vino rosso le scivolò dalle labbra e, delicatamente con le dita, si pulì la bocca per non sprecare il liquore che tanto le piaceva.
Jelly le stava di fronte e la fissava. Prima quasi stupita dal fatto che in 15 minuti Phoenix aveva "delicatamente" bevuto solo un sorso di vino. Solo uno stramaledetto sorso di vino da quando lei gli aveva fatto una domanda che ancora non aveva ricevuto risposta.
- ...Phoenix...Phoen...PHOENIX? -
- mmmm - le rispose P. annoiata.
- Dicevamo. - la incalzò, allora, Jelly.
Phoenix appoggiò il bicchiere di fronte a sé - Dicevamo, appunto, che mi unirò a te per raggiungere l'XXX. Faremo il viaggio insieme - le sorrise maliziosa la donna - non sei contenta? Da parte mia, io non vedo l'ora di conoscerli.-
Jelly non seppe davvero cosa risponderle.


Urania.
Metà di maggio, 2118.

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Messaggio Da Staff Master Ven Mag 18, 2018 9:56 am

“Giuro, su tutti gli Dei, che gli pianterò le mie asce nel collo!”
L’anziano sciamano fissa il guerriero.
“Fossi in te non ne sarei così sicuro Kollfinn.”
Il capo guerriero non considera l’obiezione del vecchio.
“Questa volta distruggerò quello che resta del suo debole Clan! Li ucciderò e li divorerò tutti, mangerò i loro cuori, i loro occhi e le loro lingue! Con la loro pelle costruirò delle canoe per i miei guerrieri!”
Lo sciamano osserva il giovane, scuote la testa, mentre osserva quello che sembra più "ardore di un giovane" che "minaccia di un capo".
“Non dovresti sottovalutarli. Hanno combattuto molto contro nemici potenti. Sei giovane, sicuramente sei un valido guerriero, ma quello che vuoi affrontare non è da meno rispetto a te.”
L’uomo si volta e, con occhi di fuoco, guarda lo sciamano. Gli va incontro con il fare minaccioso di chi si è sentito sminuito e sottovalutato. Lo sciamano, di contro, rimane impassibile di fronte all’ennesimo gesto di intemperanza.
“Stai attento Capo Kollfinn degli Sciacalli Scarlatti. Non dovresti minacciare lo sciamano del Re.”
Nord.
Metà di maggio, 2118.

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Messaggio Da Staff Master Ven Mag 18, 2018 1:10 pm

"Un giorno di primavera Coyote e Volpe andarono a spasso, e quando giunsero a una grande roccia liscia, Coyote vi stese sopra la sua coperta e vi si sedettero a riposare. Dopo un po’ il sole si fece molto caldo e Coyote decise che la coperta non gli serviva più. «Ecco, sorella,» disse alla Roccia «ti do la mia coperta perché sei povera e mi hai lasciato riposare su di te. Conservala sempre.» Poi Coyote e Volpe ripresero il cammino. Non avevano fatto molta strada quando una pesante nube coprì il cielo. Balenarono lampi e rimbombarono tuoni, e cominciò a cadere la pioggia. [...]"



Il Coyote e la pietra rotolante.
Leggenda del popolo Nord.


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Messaggio Da Staff Master Ven Mag 18, 2018 7:06 pm

Una sosta breve! Ci riposeremo domani, prima di ripartire!
Kolfinn passa tra gli uomini, impegnati a mangiare tranci di carne secca e a bere acqua per reidratarsi.
Un uomo si avvicina ad Hoskuld, impegnato a legare La Bestia ad un albero.
Sciamano..?
L’uomo continua imperterrito il suo lavoro.
Si?
Ma… di preciso, perché passiamo proprio da quel punto domani? Non abbiamo bisogno di riposarci, abbiamo ancora forze e gli Spiriti ci guidano.
Hoskuld si gira a guardare il giovane, che distoglie lo sguardo.
Si narra che prima della Grande Luce, molto tempo fa, ci fossero dei Templi del Dio della Guerra, là dove sorgevano le macerie del Nostro Antico Popolo. Qui l’uomo bianco fece delle offerte al Dio della Guerra, consapevole della sua grandezza. Tra le offerte vi erano anche degli oggetti sacri, molto potenti, che il nostro Re reclama. Tutti gli oggetti sono stati recuperati. Tutti, tranne due: uno lo ha la Donna che non Invecchia del Centro, l’altro è ancora lì dove era stato dato in dono. Prima di compiere la nostra missione, questo dobbiamo fare.
Il ragazzo rimane in silenzio per un lungo minuto, prima di aprire bocca.
E a cosa servono questi sacri oggetti?
Un cricco arriva impietoso su un orecchio del ragazzo.
La curiosità ti ucciderà, Topo che Salta!
Poi lo sciamano si gira, a guardare i molti guerrieri che stanno riposando.
A portare la volontà del nostro Re. A portare il Ragnarok.

18 maggio 2118, Alberta

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Messaggio Da Staff Master Mar Mag 22, 2018 6:48 pm

Quindi, gli ordini?
Un grido soffocato si sente dall’altro lato della radio.
Anche se l’ultimo passaggio è stato fatto saltare, il confine va tenuto sotto controllo. Metà Emidees rimarrà all’accampamento Skal, ma noi rimarremo al confine finché non ci raggiungeranno le milizie del Libero Esercit- SMITHSON SE NON RIESCI A TOGLIERE QUEL PROIETTILE LASCIAMELO LÌ, PORCA PUTTANA
Monroe non si scompone.
E l’XXX?
L’XXX è composto piu da civili che da soldati...
Non le ho chiesto motivazioni, Colonnello. Le ho chiesto gli ordini.
Una bestemmia sussurrata giunge alle orecchie di Monroe.
Tornate ad Urania.
Ottimo. Passo e-
Sei congedato Smithson. Impara a fare il tuo mestiere, cazzo. Passo e chiudo Monroe, dia un occhio ai ragazzi.

Comunicazione radio del 22 maggio 2118

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Messaggio Da Staff Master Gio Mag 24, 2018 10:44 pm

Solo sedeva nella sala
quando l’Aquila giunse
Wotan degli Aesir
e lo fissò negli occhi.
È troppo tardi, Jormungardr.
Disse Sigfrid:
Chi è tra gli uomini
che nella mia corte
si rivolge a me?

Wotan si pose allora
davanti al Re
Il potere ti ha reso così cieco?
Da non riconsocere
chi ti sta parlando?
Là, nell’ombra
anche tuo padre
ti guarda e ride.

Sigfrid taque
silente rimase Jormungardr
Non toccherai più
nessuno degli Skal.
Si sono schierati
ed il patto tra di noi li protegge.

Gli occhi di Sigfrid
divennero di braci
Sul campo di battaglia allora!
Quando il Ragnarok sarà scatenato
il sangue dei traditori
bagnerà il terreno.

Wotan si erse
riempì la stanza con la sua presenza.
Come tuono risuonò
la sua voce
NEPPURE UN UOMO
UN ALTRO NE RISPARMIERÀ.

Solo la risata del Coyote
rimase nelle sale.
Prologo di quanto
andrà a succedere.

Holmgard, fine maggio 2118.

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Messaggio Da Staff Master Lun Mag 28, 2018 11:33 am

Presidente...
Janet appoggia un fascicolo rosso sulla scrivania del fratello.
Sul fascicolo campeggia un’ampia scritta “COMMEMORAZIONE DEL 25 GIUGNO”.
Troverai ogni informazione sulla preparazione della Commemorazione ad Urania all’interno. Mancano solo 29 giorni ed il tempo inizia a stringere. Inoltre troverai anche una bozza per il tuo discorso ai cittadini.
Roland apre il fascicolo ed inizia a leggere con occhi stanchi.
Penso che anche gli altri candidati alla Presidenza vorranno fare dei discorsi, è un loro diritto del resto. Considera anche questo nel planning, gentilmente.
Janet annuisce, prima di continuare a parlare.
È già stato previsto, insieme alla parata degli Ex – membri della Ribellione.
Roland si lascia sfuggire un sorrisetto.
Ottimo. Manda le partecipazioni anche ai ragazzi dell’XXX: del resto hanno contribuito al raggiungimento dei risultati che stiamo ammirando ora.

Urania, Ufficio del Presidente, 27 maggio 2118

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Messaggio Da Staff Master Mar Mag 29, 2018 12:44 pm

Una settimana in questo posto e ancora nulla!
Randolfr Osso di Falco non accenna a mollare la presa sulla gola di un Nord più mingherlino – che inizia a respirare male.
Abbiamo rivoltato ogni cazzo di mattonella! Io lo so che tu hai trovato qualcosa ed il nostro Re esige che la missione di recupero sia portata a termine. E sappiamo che quell’oggetto era qui. Quindi, Huld, vedi di fare come dico io.”
La presa si fa più forte e Huld sviene.
Randolfr urla. Nel suo grido vi è la frustrazione di tutti i guerrieri di Sigfrid, senza più una guida dopo la morte di Kolfinn e la partenza verso il Nord di Hoskuld. Frustrazione accomulata in giorni di riceche infruttuose, nelle quali il fratello si è rivoltato contro il fratello – nel tentativo di compiacere per primo il Re.

Una vecchia struttura Pre - Brillamento nel british Columbia, 30 maggio 2118.

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Messaggio Da Staff Master Mer Mag 30, 2018 10:18 pm

[…] allo stato attuale la situazione ad Ovest è nera, forse peggio di quanto ci era stato riferito in precedenza. È impossibile arrivare vivi a più di qualche km da Los Angeles: la città è sotto assedio da esseri non identificati. Non sembrano né i normali appestati dell’Ovest, né le Armi di Alleister: bensì un qualcosa di nuovo. Riteniamo che facciano parte di alcuni nuovi esperimenti di Mengele.
Tutto il territorio pullula di queste creature… Sono forti, Signore… e molte. Nei territori attorno a Los Angeles inoltre ci sono altri tipi di esseri. Non mi sento di riferire altro in merito…
Diverse bande di razziatori si sono apparentemente unite a Mengele, come alcune tribù di Leonesse.
La tribù di Katia è quella che sta resistendo meglio e che sta frenando le orde… ma non so sinceramente per quanto resisteranno.
Qui è merda, Signore. Merda vera. Passo e chiu-


PORCA PUTTANA


...


Stralcio del rapporto via radio al Presidente dagli informatori mandati in avanscoperta ad Ovest.

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Messaggio Da Staff Master Ven Giu 01, 2018 1:03 pm

Gli uomini si nascondono tra le macerie, impossibili da individuare… a meno che non si sappia dove guardare. Il guerriero cammina facendo attenzione a non uscire dalla copertura, passo dopo passo. La sua missione è semplice: sterminare il Clan Skal. Un clan per una persona è una missione impossibile, ma lui è ambizioso e vuole che Sigfrid lo noti. Vuole diventare come Kolfinn, anzi meglio: vuole prenderne il posto. Dietro di lui molti altri guerrieri si nascondono ed avanzano, passo dopo passo. Tutti sono mossi dalla stessa ambizione. Ognuno di loro combatte solo per se stesso, da quando Kolfinn è morto.
ARRIVANO!
La voce della Hawkeye si alza dal Campo Base dell’Unità Speciale.
Jelly continua a fumare, mentre compila rapporti.
Mostrate ai nostri amici cosa fare!”
Il campo base si è popolato di soldati con la divisa pulita ed il viso riposato, così diversi dai membri del Plotone Emidees – stanchi e ricoperti di sangue dopo la permanenza sul confine.
Vedete, Capitano Andor, non sono scontri complessi, ma sono frequenti.
Jelly solleva lo sguardo dai rapporti, verso un uomo in piedi sotto il sole.
Sono disorganizzati, molti di loro sono armati solo di armi bianche. Capita ogni tanto che qualcuno abbia qualche granata o delle armi da fuoco. Ma è gestibile. L’ordine è di non far passare nessuno. Una volta a settimana almeno bisogna minare tutti e quattro i passaggi e farli saltare di nuovo, per sicurezza. Tutto chiaro?
Mentre parla, rumori di spari si sentono per tutto il campo.
Sissignora, signora.
Jelly arrotola i rapporti compilati di fresco e li infila in una vecchia sacca.
D’ora in poi qui ci pensate voi, siamo intesi? Se avete necessità contattate Urania e vi manderemo rifornimenti. Non cedete di un passo.
Andor annuisce e si mette sull’attenti, mentre la ragazza si mette in piedi ed allunga la mano al Capitano.
Buona fortuna.

Confine Nord, 1 giugno 2118.

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