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Messaggio Da Barakko Gio Set 21, 2017 11:26 pm

L'ennesimo cumulo di macerie polverose che in un tempo lontano sarebbero dovuti essere un villaggio del midwest americano erano diventati teatro dell'ennesima schermaglia tra le truppe della ribellione che continuavano ad avanzare, stuzzicare e pungolare l'esercito regolare di Alleister durante la ritirata, un esercito malato, ferito, ma tutt'altro che morto e, come tutti gli animali feriti, potenzialmente ancora più pericoloso ora che sentiva di non aver nulla da perdere. La guerriglia funziona bene quando si è rapidi e veloci, incisivi nel colpire e pronti ad allontanarsi dalla battaglia prima che un nemico numericamente e tecnologicamente superiore riesca a rispondere a dovere, e la schermaglia tra quelle stamberghe stava già durando fin troppo a lungo.

Lars! Ulrich! Geh da drinnen, los! Wir haben wenig Zeit und ich will dort ein aktive Maschinegewehrs Schlupfwinkel in halbe Minute fertig!

Matwav trasalì di colpo, volgendo la lancia nella direzione da cui provenivano le parole gridate alla propria destra, dove non ci sarebbero dovuti essere soldati della cagna. Quelli che vide infatti non furono macilenti soldati in grigie uniformi, bensì due robusti uomini di mezz'età dai lunghi capelli biondi che indossavano delle braghe corte fino al ginocchio, portando una pesante mitragliatrice di grosso calibro verso un muretto che dominava un ampio piazzale ricolmo di detriti. L'uomo che aveva abbaiato quegli ordini impugnava un grosso scudo nero rotondo con tre strisce color argento che da tre punti equidistanti tra loro convergevano dal bordo verso il centro, era vestito con un improbabile accozzaglia di lamine metalliche, placche di plastica ed indossava quello che il pellerossa aveva visto una volta su una pubblicità dei secoli passati: un casco da giocatore di football americano su cui era stato rozzamente disegnato lo stesso simbolo presente sullo scudo, presente anche come ciondolo metallico appeso al collo. Un ascia tozza e sporca di sangue completava  l'immagine di quello che era chiaramente un guerriero del Nord che aveva visto numerosi inverni e la cui autorità era accettata e rispettata dalla dozzina abbondante di guerrieri che ubbidivano i suoi ordini... qualunque cosa stesse dicendo.

Perplesso e incuriosito il Cree si avvicinò all'uomo che, accortosi della sua presenza, lo squadrò da capo a piedi prima di togliersi il casco, mostrando una capigliatura folta.
Donnerwetter, non credevo ke ci fossero Cree anke qvi sotto, siete un popolo ke ama girovagare, oder?
Matwav sgranò gli occhi, sorpreso di venire riconosciuta la sua nazione così facilmente, non riuscendo a nascondere nel suo sguardo anche un po' di diffidenza a cui l'uomo replicò con una sonora risata beffarda.
Sono Beck'n'Bauer, Jarl dei Merzedes Benz, Floki ci aveva detto ke qva in giro prima o poi avremmo trovato anke un Cree ed altri del Nord, gli Skal sono con te?
Matwa corrugò la fronte davanti a quei primi nomi, provando a ripeterli in maniera praticamente incomprensibile.
Nein, nein... kiamami solo Jarl Franz, facciamo prima. La mia tribù è i Merzedes-Benz... da non confonderci con qvei pappemolli incapaci dei Daimler-Benz, ke mi kiedo come mai Floki abbia voluto far venire qvi... forse spera ci lascino le penne... credimi, se non sono ankora crepati tutti è solo perkè anke agli Dei fa skifo l'idea di averci a ke fare...
Il Cree, seppur tranquillizzato dal sentire nomi noti e aver più o meno capito con chi avesse a che fare, non aveva cambiato di molto l'espressione e dovette fare un enorme sforzo per riuscire a interrompere il fiume di parole dell'uomo.
Mi chiamano Matwav e sono il Cree che vi ha detto Floki, non sapevo ci fossero rinforzi dal Nord. Ma... prima, hai parlato una lingua strana, una lingua che credevo fosse usata solo dai soldati della Cagna...
Was? Aber nein! Tutti nella nostra tribù parlano teutobavaro, la lingua dei nostri avi! Se c'è qvalke scopiazzatore tra le file della cagna sarà imparentato coi Daimler-Benz, credimi, non c'è da fidarsi di qvelli. Lindemann! Porta qva dei bratwurst di tofu ke facciamo vedere al nostro amico la sana e tipica cucina tradizionale del nostro amato e mai scordato Tirolburgo al di là del mare!

Tutt'attorno le mitragliatrici crepitavano e gli scoppi delle bombe a mano riempivano l'aria assieme alle grida dei feriti, mentre un ragazzo grassoccio estraeva da un grosso zaino un salsicciotto biancastro e del pane sottile che aveva la forma di uno strano otto ricoperto di sale grosso, porgendole ad uno stralunato Matwav.
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